Risultati sconvolgenti di un’indagine Piepoli
E dire che ancora qualcuno sostiene che la Moda non passi per Internet. Di certo non lo dicono i maggiori imprenditori del settore, che in modo accorto, seppur non strombazzante, hanno “aggredito” la rete.
I prodotti online sono tanti, e i negozi tradizionali stanno a guardare. Almeno quelli che non si sono dotati di un sito e-commerce.
Numeri e non parole
I numeri pubblicati dal sito specializzato Ecommercemonitor.it, sono molto eloquenti sul cambiamento a 180° dell’acquirente medio sensibile alla moda.
Si è incaricato del sondaggio l’Istituto Piepoli per conto di Lanieri.com. E i numeri non ammettono discussioni: ” … quasi la metà dei Millennials paga, infatti, fino al 40% in più per l’acquisto online di articoli personalizzati e 1 su 3 dichiara di spendere fino a 500 euro all’anno pro capite, per un giro d’affari complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. Sul totale del campione, il 4% dedica oltre 1000 euro ad acquisti online di articoli di moda personalizzati, producendo, solo su questo segmento, un giro d’affari stimato di 2,4 miliardi di euro, nei prossimi dodici mesi”.
La ricerca smentisce di fatto una crisi del settore. E rimarca piuttosto l’addensarsi di richieste sulla rete, lasciando scoperti e in difficoltà i canali tradizionali.
Senza contare l’influenza dei Chat-Bot, ovvero quegli strumenti che sono in grado di assistere in modo automatico e senza intervento umano, ma molto compiutamente, l’utente. Con i Chat-Bot il cliente viene accompagnato per mano dalla scelta fino al carrello. Con la più ampia soddisfazione.
Ma c’è di più. Esiste uno strumento che il negozi tradizionali non esiteranno a definire diabolico: il Beacom.
Chi è presente in rete può avvertire i clienti che si avvicinano nel raggio di qualche centinaio di metri dal proprio negozio, che i modelli da lui cercati online sono disponibili a pochi metri. Lo guidano fino al negozio e magari lo incentivano con uno sconto.
Insomma il futuro è qui. Ma forse ancora qualcuno non se ne è reso conto.